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Cane jack russell fiuta e salva una neonata abbandonata in un cespuglio subito dopo il parto

News Redazione -

Si chiama Macho questo cagnolino eroe che ha salvato una neonata, abbandonata tra i cespugli di San Pietroburgo. Non riusciva nemmeno a piangere tanto era debole: stiamo parlando di una neonata abbandonata fra i cespugli di un parco di San Pietroburgo, subito dopo il parto. Per sua fortuna di lì stava passando Macho, un carinissimo Jack Russell, insieme al suo padrone. Se non fosse stata soccorsa subito, per lei il destino sarebbe stato segnato. La piccola, avvolta in una maglietta e lasciata nella boscaglia subito dopo il parto, pesa 2 kg e 200 grammi. Ora sta bene, ma in quel momento aveva smesso di muoversi e lamentarsi. Era in ipotermia, e i soccorritori allarmati l'hanno messa in salvo "a pochi minuti dalla morte". Ma ripercorriamo la vicenda: Macho ha letteralmente trascinato il suo proprietario proprio in quei cespugli. Aveva fiutato qualcosa di strano. Inizialmente il pensionato ha cercato di dissuaderlo, ma vedendolo così agitato ha deciso di assecondarlo. Quando ha visto la bambina, è rimasto pietrificato, come racconta ai media locali: "Sentivo solo il mio cuore battere forte. La bambina agitava le sue piccole gambe e le braccia in aria, senza emettere un suono".La neonata aveva pianto per ore, sena che nessuno l'avesse sentita. Tutti tranne Macho. Il suo padrone l'ha così raccolta con delicatezza e l'ha portata ad una pattuglia della Guardia nazionale russa, che aveva intravisto poco prima proprio nel parco.Un portavoce delle Autorità ha detto: "È molto improbabile che venisse trovata viva se non fosse stato per Macho. Questo cane intelligente ha tirato il suo proprietario contro la sua volontà in una zona deserta del parco".La piccola è stata ricoverata e, dopo cinque giorni, lo staff medico ha affermato che è una combattente e che sopravvivrà certamente. Al momento nessuna traccia della madre. Una volta dimessa dall'ospedale, sarà affidata ai servizi sociali. Noi speriamo che possa incontrare di nuovo il suo salvatore Macho, che le ha dato una seconda possibilità.

cani pericolosi

Regno unito come l'italia: basta divieti a certe razze canine

News Redazione -

La nuova filosofia sembra essere quella divulgata dagli appassionati cinofili di tutto il mondo: punire il fatto e non la razza.Punire il comportamento irresponsabile o illecito, non la razza, e soprattutto prevenire, perché la prevenzione richiede una maggiore cultura cinofila, per i padroni una migliore conoscenza del cane, delle sue esigenze, del suo comportamento e dei suoi limiti. E’ necessaria una maggiore responsabilità dei proprietari, di qualunque cane e di qualunque razza. Il dietrofront del Regno Unito sui divieti a certe razze Dopo quasi trent’anni il Regno Unito fa dietrofront: la Commissione ambiente di Westminster, con un dettagliato rapporto parlamentare, punta a rivedere il Dog Dangerous Act del 1991. E' la prima legge emanata per il controllo dei cani pericolosi, diventata effettiva in tutta la Gran Bretagna.Questa legge vieta il possesso di razze di cani pericolose, incoraggia la loro distruzione o l’esportazione esistenti e mette sotto stretto controllo i proprietari che non rinunciano al loro cane. Lo scopo della legge era quello di eliminare in pochi anni queste razze dal territorio nazionale.Come indicato nell’Atto tra le razze di cani vietate ci sono: Pitbull, Tosa Giapponese, Fila Brasileiro, Dogo Argentino e gli incroci di Pit Bull.La normativa tedesca ha avuto un effetto imprevisto: per reazione al tentativo di imporre questo suo approccio alla comunità europea, alcune nazioni hanno iniziato a porre in discussione la validità delle leggi tedesche che bandiscono alcune razze.In Svizzera, in seguito a un lungo dibattito che ha coinvolto politici e esperti cinofili, si è deciso di non vietare una o più razze. In Olanda le norme sul divieto di alcune razze (tra cui il Rottweiler) sono state emendate. Anche qui in Italia l’articolo che prevedeva il divieto di vendita e allevamento di alcune razze è stato emendato.Il modello di prevenzione italiano, grazie all’intervento dei medici veterinari italiani, in particolare degli specialisti in medicina veterinaria comportamentale, non si basa sul divieto di razze, bensì sull’educazione dei proprietari. Ma anche il modello italiano va rivisto, come sottolinea L'Anmvi (Associazione nazionale medici e veterinari italiani) in una nota, ritenendo inefficace l’offerta formativa volontaria da parte dei comuni italiani e inattuabili le misure di intervento ad episodio già avvenuto.Alcuni strumenti di controllo esistono da tempo, dovrebbero essere semplicemente applicati: l’anagrafe canina, l’obbligo di tatuaggio e denuncia del cane, l’obbligo di museruola per i cani lasciati liberi in aree urbane, l’obbligo di guinzaglio in aree urbane.Secondo l'Anmvi a questo si dovrebbe aggiungere la possibilità di frequentare dei corsi di educazione con il cucciolo, a costi accessibili, la disponibilità dei comuni alle aree verdi in città e la possibilità di ottenere aiuto e consulenza nella gestione del cane.Lo sapevate? siamo presenti anche in spagnolo, ci sono delle razze che potrebbero interesarti se parli la lingua o eres de España, Argentina, México, Venezuela, Uruguay, Chile, Perù, Colombia, Bolivia o Centro Amèrica como el Cavalier King Charles Spaniel, Grifón belga, Cotón de Tuléar, Bichón Habanero, u otros perros de compañía como el Bichón Maltés, Jack Russell Terrier, Pequeño perro león, Bichón boloñés o el Caniche.

Barbra streisand ha fatto clonare il suo cane, e voi siete d'accordo?

News Redazione -

Sono subito scattate le polemiche dopo la scelta di Barbra Streisand di far clonare il suo cane. La sua cagnolina si chiama Samantha, ed è stata clonata già due volte: la sua proprietaria, niente meno che Barbra Streisand, lo ha rivelato ad un'intervista a Variety, in cui ha dichiarato di aver clonato il suo Coton de Tuléar dopo la morte del quattro zampe dello scorso anno.Già qualche tempo fa avevamo parlato della possibilità di clonare il cane, ma è la stessa diva a raccontare gli esiti dell'operazione: "Hanno un carattere diverso da Samantha, ora aspetterò che crescano per vedere se hanno ereditato i suoi occhi marroni e la sua serietà".Ma come è avvenuta la clonazione? Utilizzando le cellule estratte da bocca e stomaco del cane originario. Prima della Streisand già alcuni vip avevano ricorso alla clonazione: la stilista Diane Von Furstenberg e suo marito Diller amavano talmente tanto il loro Jack Russell terrier Shannon da spendere 100mila dollari per clonarlo nel 2016. Così nacquero Deena ed Evita.Tuttavia si tratta di una scelta molto azzardata: quei pochi che nascono sani hanno un’elevata probabilità di soffrire di molte patologie importanti di tipo cardiaco, renale, articolare, polmonare, intestinale, che condannano questi cani ad avere una vita probabilmente breve.Nemmeno la scienza dunque è in grado di restituirci il nostro migliore amico tale e quale, perciò è bene evitare che l’incommensurabile dolore causato dalla sua perdita possa essere sfruttato per abbagliarci con false speranze, a scopo di lucro.Ma se non si può riprodurre il nostro cane, si può duplicare l’amore che abbiamo provato per lui e allora perché non “adottare” un altro quattro zampe, magari scegliendolo nei canili sempre troppo affollati? Il nostro nuovo amico, non sarà uguale a quel cane che ha fatto parte della nostra vita per tanti anni, ma sicuramente saprà farsi amare allo stesso modo e condividere con noi altrettante gioie, dolori ed esperienze indimenticabili.

Uccide il cucciolo del figlio lanciandolo dalla finestra: ecco la condanna

News Redazione -

Un 44enne romano ha lanciato dalla finestra di casa sua la cagnolina di suo figlio. E' stato condannato, ma non per maltrattamento di animali. Lo scorso 18 aprile aveva lanciato la povera Lilly dalla finestra: la cucciolina, una piccola Jack Russell, è morta dopo essere caduta dal settimo piano di un palazzo a Roma. A compiere questa gesto criminale è stato un 44enne romano, che ha ucciso Lilly proprio davanti agli occhi del suo proprietario, ovvero il figlio 18enne.Sul posto sono arrivato i poliziotti, che sono stati accolti da pugni e calci, con frasi come: "Tutte ste pagliacciate, è solo un cane". Portato in centrale, l'individuo è stato condannato con rito abbreviato ad un anno e 8 mesi, oltre alla custodia in carnere.Pena giusta, questo si, ma solo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Infatti per il reato di maltrattamento contro animali serve una denuncia della vittima, che in questo caso sarebbe il figlio, ovvero il proprietario di Lilly.Per il momento dunque la situazione è questa. Incredibile comunque quello che è accaduto: per via dell'ennesima lite tra l'uomo e la compagna, a farne le spese è stato un povero quattro zampe che nulla ne poteva. Quando le Forze dell'Ordine sono arrivate hanno trovato il ragazzo accucciato in terra mentre stringeva Lilly in lacrime.Secondo le ricostruzioni degli agenti l'uomo, appena ha visto le guardie, ha iniziato a minacciare: "Che c state a fa tutte ste pagliacciate. È solo un cane. Io ve sfonno a tutti. A guardie di m... Io vi ammazzo tutti. Fate schifo". Dopo di che è partito alla carica con calci e pugni, ferendo due agenti. Alla fine è stato ammanettato grazie all'utilizzo dello spray al peperoncino, anche se l'uomo ha continuato a dimenarsi e a sputare in direzione degli agenti.Nessuno però ha voluto testimoniare contro l'uomo. L'unico testimone oculare in commissariato non ha risposto alle domande degli investigatori. Inoltre, l'uomo è stato interrogato e ha risposto così alle domande: "Ma le pare che uccido un cane io?". Di certo i suddetti reati per i quali è stato condannato dovranno essere scontati per forza, mentre speriamo che anche Lilly abbia giustizia.

Il cane si rincorre la coda: potrebbe essere tail chasing

Salute del cane Redazione -

Il cane si rincorre la coda, solo un gioco o è bene preoccuparsi? I nostri consigli Vi sarà capitato tante volte di vedere un cane ricorrersi la coda, affannarsi per afferrarla, riuscirci e poi perderla o fallire il tentavo e ricominciare.Di solito questi sono comportamenti che ci fanno sorridere ma se ripetuti spesso dovrebbero invece farci riflettere. Se il cane si rincorre la coda ci potrebbero infatti essere gli spettri di un disturbo mentale che sta iniziando a palesarsi e intervenire in modo tempestivo ed efficace potrebbe essere un grande sollievo per il nostro cane.Se il cane non sta giocando questo è solo l’inizio di un meccanismo di ripetizione che potrebbe sfociare in disturbo comportamentale che potrebbe richiedere l’intervento di uno specialista. Il cane si rincorre la coda, quando parliamo di tail chasing Se il cane si rincorre la coda in maniera costante e prolungata, in diversi momenti della giornata, allora potrebbe trattarsi di un disturbo del comportamento chiamato tail chasing. Questo disturbo compulsivo altro non è che la manifestazione esteriore di un disagio che il cane vive e non riesce a risolvere.I disturbi comportamentali sono comportamenti normali che vengono ripetuti fuori dal loro contesto originario, hanno come oggetto stimoli o oggetti impropri, vengono svolti in maniera costante e gradualmente prendono il posto del comportamento normale.Usualmente si manifestano tra i 18 e i 36 mesi di età del cane. Compaiono a seguito di ansia o stress ma se fissati si manifestano anche in assenza di una causa scatenante.Brevemente possiamo dire che i disturbi comportamentali si dividono in:• disturbi compulsivi orali: sono quelli in cui il cane utilizza la bocca. Di questa tipologia fanno parte: il leccarsi eccessivamente alcune parti del corpo, procurarsi traumi, masticare lana o oggetti (pica), succhiarsi arti o il fianco. Il disturbo compulsivo di leccarsi eccessivamente fino a prodursi delle lesioni chiamate granulomi, si definisce dermatite acrale ed è il più diffuso tra i cani.• disturbi compulsivi locomotori: sono legati al movimento e il rincorrersi la coda fa naturalmente parte di questa categoria. Ma si annoverano anche: circling o camminare in tondo, camminare avanti e indietro, inseguire riflessi di luce, immobilizzarsi.Il cane si ricorre la coda o tail chasing: cause Quando il cane si rincorre la coda come espressione di un comportamento compulsivo, esprime stress, frustrazione e conflitto. Potrebbe essere anche una richiesta di maggiori attenzioni da parte del padrone.Sfortunatamente se il cane riesce ad ottenere tali attenzioni generando il comportamento compulsivo, sarà sempre più propenso a ripeterlo, cadendo in un circolo vizioso.I sintomi, come il rincorrersi la coda, possono essere rintracciati:• nella relazione cane-padrone: un po' come il pianto dei nostri bambini, il cane intuisce che rincorrersi la coda crea un’interazione con il padrone e ripete spesso tale comportamento per avere maggiori attenzioni. Inizialmente si ricorre la coda solo in presenza del padrone per generare una reazione, poi diventa un meccanismo ripetuto e fissato da cui il cane non riesce più a sganciarsi.• fattori ambientali: una vita monotona e poco ricca di stimoli impedisce al cane il soddisfacimento di alcune attività biologiche (esempio attività fisica), e sociali, si annoia e inizia manifestare il comportamento, per esempio di rincorrersi la coda. Oppure inizialmente il tail chasing è un gesto scatenato dalla paura di qualcosa o un momento di stress. Bisogna evitare che il comportamento episodico diventi ripetitivo perché non si trasformi in disturbo compulsivo.• cause genetiche: una recente ricerca fatta dagli scienziati di tre università degli Stati Uniti, ha individuato nel cromosoma 7 il gene responsabile di questo tipo di comportamenti canini. I disturbi di tipo compulsivo potrebbero quindi essere innescati anche da stimoli di carattere fisico, lesioni o particolari stati di irritazione e da alterazioni a livello neurotrasmettitoriale.• causa neurologica: infine è importante ricordare, che il rincorrersi la coda potrebbe essere sintomo di problemi al sistema nervoso del cane come nel caso dell’head pressing. Il cane si rincorre la coda: origine, caratteristiche e razze predisposte Il ricorrersi la coda, o tail chasing, è un’alterazione del comportamento predatorio. Le modalità sono le seguenti: il cane inizia a ruotare su stesso, cerca di afferrarsi la coda, la cattura, la lecca ed alcune volte la morde, proprio come se non fosse parte di se stesso ma una preda o un oggetto.Risulta essere disturbo compulsivo quando diventa l’attività preferenziale del cane. Si pensi che alcuni esemplari arrivano a rincorressi la coda anche per 5 ore al giorno.L’atteggiamento si manifesta ad amplifica in mancanza di adeguata attività fisica per il cane.Il tail chasing appare più frequente in alcune razze, come il Pastore Tedesco, l’Amstaff, il Bull Terrier e il Jack Russell, anche se nessuna razza è indenne.In passato la terapia era cruenta quanto inefficace e consisteva nell’amputazione della coda. Il risultato era pessimo, poiché il cane continuava a rincorrersi la base della coda. Fortunatamente oggi, sono diverse le soluzioni che possiamo apportare per risolvere il problema. Il cane si rincorre la coda o tail chasing: terapiaUna volta appurato che il nostro cane soffre di tail chasing, possiamo mettere in atto varie strategie per aiutarlo. Il nostro obiettivo è ridurre al minimo le volte in cui il cane mette in atto il comportamento.I suggerimenti del veterinario sono i seguenti:• Aumentare sport e attività fisica svolta con il nostro cane. Se il cane si sfoga, ha minori livelli di stress, è più stanco e appagato. Inoltre ne beneficia la comunicazione cane-padrone, che risolve tanti piccoli e grandi problemi.• Se il tail chasing è generato da una richiesta di maggiore attenzione, è necessario ignorare il cane quando lo mette in atto. Per i padroni è difficilissimo, ma il vostro rimprovero o richiamo è l’esatto motivo che genera il rincorrersi la coda.• Ridurre al mimino le situazioni di stress. Il cane può sperimentare ansia quando non ha il controllo della situazione e non riesce a prevedere cosa accadrà. Per questa ragione, organizzare la sua giornata in maniera routinaria lo aiuta a sentirsi più sereno. Il susseguirsi degli eventi della giornata deve essere sempre il medesimo ed avvenire sempre più o meno agli stessi orari.• Quando il cane mette in atto il comportamento, cercare di distrarlo con rumori o qualcosa che possa attirare la sua attenzione, sempre evitando di farsi vedere, perché ciò non diventi un rinforzo involontario per il cane (“bene se mi mordo la coda mi fa giocare!”). Non appena il cane interrompe il comportamento chiamarlo a sé e chiedergli di fare qualcosa, per esempio sedersi e premiarlo per quello.• Provvedere ad un adeguato arricchimento ambientale: giochi interattivi, lunghe passeggiate, svolgimento di sport con il padrone.• Solo nei casi più gravi sarà necessaria una terapia farmacologica per il tail chasing, naturalmente da farsi prescrivere dal proprio veterinario.

La storia di filippa, scappata durante una sosta in autogrill

News Redazione -

La storia a lieto fine di Filippa L’estate si avvicina e al solo sentir parlare di cani, autostrade e autogrill, agli gli amanti dei cani corre subito un brivido lungo la schiena. L’organizzazione delle vacanza, la difficoltà di reperire strutture pet friendly, la crudeltà verso il migliore amico dell’uomo, si tramuta spesso in una realtà triste quanto impietosa: l’abbandono.Ma in questo caso le cose stanno in maniera radicalmente apposta. Il legame fortissimo tra Filippa e i suoi padroni vi sorprenderà. Per una volta l’uomo non è carnefice insensibile, ma tenera “vittima” dell’affetto che nutre verso il suo compagno di vita. Ma non temete, l’amore tra cane e padroni alla fine trionferà, come nelle migliori favole di quando eravamo bambini Cane smarrito in autogrill, il dispiacere è tanto che i padroni si sentono male. La disavventura è avvenuta durante le vacanze pasquali, ed ha come protagonisti due anziani turisti tedeschi, di 84 e 76 anni. Stavano facendo il lungo viaggio in auto di ritorno da Ragusa, destinazione la Baviera. Quando dopo alcune ore di guida ininterrotta, hanno deciso di fermarsi all’autogrill di Ronco Scrivia vicino a Genova, sull’autostrada A7.Volevano riposarsi e rifocillarsi, ma anche interrompere la permanenza in auto di Filippa, la loro Jack Russell. Proprio nei momenti seguente alla discesa dal veicolo, la cagnolina si è allontanata facendo perdere le sue tracce.Il marito della coppia, ha subito iniziato a cercarla, ma preso dall’ansia di non riuscire più a trovarla si è sentito male. Per questo è stato trasportato all’Ospedale Villa Scassi per alcuni controlli. Purtroppo poco dopo, vista la situazione difficile, il cane ancora disperso e il marito in ospedale, si è sentita male anche la donna.Fortunatamente per i due turisti tedeschi è prontamente intervenuta la Polizia Stradale, che dopo essersi occupata del ricovero d’urgenza della donna, ha affidato l’auto dei turisti al carro attrezzi e continuato le ricerche di Filippa. La cagnolina è poi stata ritrovata dopo un’ora di intense ricerche ed affidata al personale del canile del Monte Gazzo di Genova Sestri.Intanto i due anziani turisti erano stati dimessi dall’ospedale, senza conseguenze. I malori erano stati causati solo dal grande spavento. I due signori anziani avevano deciso di soggiornare una notte in hotel per attendere l’evoluzione delle ricerche di Filippa. Proprio in albergo è arrivata la notizia che tanto aspettavano: Filippa era stata ritrovata e dovevano solo andare a riabbracciarla. Ricongiunti e sereni, si sono rimessi in auto per tornare a casa.Quando programmiamo un viaggio in auto con il nostro cane è meglio essere organizzati e consapevoli, per affrontare gli spostamenti al meglio. Per far viaggiare il vostro cane in auto vi ricordiamo che il Codice della Strada prescrive che l’animale non debba essere esposto a pericolo né disturbi il conducente.Inoltre vi elenchiamo qualche piccolo consiglio del veterinario per rendere il viaggio più sicuro e piacevole: • il trasportino: affinché il cane non sia libero nell’abitacolo, la soluzione migliore è il trasportino o kennel. Al contrario di quanto pensano in molti, questo è un metodo di trasporto apprezzato dal cane, che lo vede un po' come una tana. Si consiglia la sua introduzione in maniera graduale fin da cuccioli, in modo che sia un’abitudine per il vostro cane, entrarvi per i viaggi. Inoltre è un dispositivo molto sicuro in caso di incidente.• mal d’auto: il vostro cane potrebbe soffrire il mal d’auto. I sintomi sono vomito, ma anche aumento della salivazione, agitazione e il forte ansimare. Meglio far viaggiare il cane a stomaco vuoto, non dargli più nulla da mangiare 3 ore prima di partire e se il cane ne soffre regolarmente, procurarsi un farmaco contro il mal d’auto, da somministrare prima del partenza.• temperatura abitacolo: una variabile importante è la temperatura all’interno del veicolo. I cani non sudano come noi, ma soprattutto gli esemplari anziani o cuccioli e le razze a pelo lungo soffrono le alte temperature. Qualora disponessimo dell’aria condizionata farne un uso moderato, altrimenti aprire un poco i finestrini, senza esagerare, per evitare il rischio che il cane contragga l’otite.• soste: per rendere il viaggio meno stressante possibile bisognerebbe fermarsi ogni due ore. Ogni qual volta che ci si ferma, far scendere il cane e consentirgli una breve passeggiata e l’espletamento dei suoi bisogni. Infine proporgli dell’acqua per mantenerlo idratato. Quindi tenete a portata di mano: guinzaglio, museruola e ciotola.• cibo: non somministrate al cane cibo, se non in viaggi molto lunghi e preferite comunque alimenti secchi.• sonno: se il cane invece non patisce e dorme, lasciatelo riposare, non forzatelo a scendere dalla macchina ma piuttosto parcheggiate all’ombra e non lasciatelo incustodito.Dal 2003 sulle nostre autostrade sono presenti aree soste, appositamente dedicate a chi viaggia con il proprio cane. Il progetto Fido Park Autogrill propone aree esterne con acqua a gazebo, per rendere più piacevole la sosta del nostro amico a quattro zampe.Nell’area Villoresi Est (A8 Milano-Varese), data la grande disponibilità di spazi è presente anche un’area cani vera e propria, per lasciare libero il nostro cane dal guinzaglio e consentirgli di “sgranchirsi un po le zampe” con il percorso di agility.Dall’estate 2015, in collaborazione con FrontLine Combo, nei week end di grande esodo è previsto anche un servizio di accoglienza e sorveglianza degli animali, per consentire ai viaggiatori una sosta più lunga e serena. Al momento le aree Fido Park Autogrill sono 13:• Conero Ovest (A14 ANCONA-PESCARA) • Po Est (A13 BOLOGNA-PADOVA) • Badia al Pino Ovest (A1 FIRENZE-ROMA) • Medesano Ovest (A15 PARMA-LA SPEZIA) • Stura Ovest (A26 ALESSANDRIA-VOLTRI) • Stura Est (A26 VOLTRI- ALESSANDRIA) • Sillaro Ovest (A14 BOLOGNA ANCONA) • La Macchia Ovest (A1 ROMA-NAPOLI) • Brianza Sud (A4 MILANO-VENEZIA) • Nuova Calaggio Nord (A16 NAPOLI-CANOSA) • La Macchia Est (A1 NAPOLI-ROMA) • Secchia Ovest (A1 MILANO-BOLOGNA) • Villoresi Est (A8 MILANO-VARESE)Viaggiare con il nostro cane è possibile, a patto che si rispettino anche le sue esigenze. Con qualche accortezza si può arrivare tutti insieme e felici alla meta, pronti a godersi le vacanze, con il nostro amico a quattro zampe.

Tg cinofilo, lucca: trovati 28 cuccioli in condizioni disastrose, l'appello per adottarli

News Redazione -

28 i cuccioli trovati in condizioni pietose in una piccola cameretta e salvati per miracolo. Ora sono in cerca di una famiglia che si prenda cura di loro. Accade ad Altopascio, in provincia di Lucca, dove per l’ennesima volta vengono salvati 28 cagnolini da morte sicura. I responsabili sono due quarantenni del posto, con un evidente disagio economico, e noti per lo stesso gesto ripetuto qualche anno fa.La coppia possedeva 28 cuccioli, tra Jack Russel e volpini, con un età non superiore ai 3 anni, in condizioni deplorevoli, tra sporcizia, escrementi e mancanza di aria e luce. Molti di loro erano in condizioni di salute pessime e malnutriti, perché spesso costretti a mangiare gli avanzi dei loro proprietari, non sufficienti per sfamarli tutti; infatti, alcuni dei cuccioli erano arrivati a cibarsi dei loro stessi escrementi.La brutta vicenda ha avuto termine, grazie ad una chiamata d’emergenza all’Associazione “4 zampe nel cuore”, da parte dei vicini, stanchi dei continui ululati di richiesta d’aiuto dei cagnolini. Adesso la maggior parte dei cagnolini sta bene perché già sottoposta a cure mediche veterinarie e sterilizzazione."Diciotto ne abbiamo già portati via, quattro di essi sono già stati adottati. Gli altri dieci sono rimasti purtroppo con i loro padroni perché non sappiamo davvero dove metterli. Chiediamo allora l’aiuto di tutti, lucchesi e non: chi volesse prendersi cura di uno o più di questi bei cagnolini può rivolgersi alla nostra associazione scrivendoci a quattrozampenelcuore@hotmail.com o telefonando ai numeri 340.7098011, 339.3575146, 3472717600, 3475256736".Questo l’appello d’aiuto di questa lodevole associazione dedita al salvataggio degli animali in difficoltà.

I cani fiutano il diabete: la storia di magic

News Redazione -

Magic è un altro esempio di quanto i cani possano essere di straordinario aiuto nei confronti dell'uomo. Magic è un bellissimo Labrador che abita a Cambridge e come la sua padrona si occupa di accudire la vita di persone affette da problemi di salute: si può dire che entrambi facciano lo stesso lavoro. Claire Pesterfild si occupa dei bambini diabetici, è infermiera presso l’Addenbrooke’s Hospital, il suo cane invece si occupa di lei quando rientra a casaClaire conosce bene il suo mestiere perché a sua volta soffre di diabete 1 e sa quanto può essere pericolosa questa malattia; Magic è un Labrador addestrato proprio per riconoscere lo stato di ipoglicemia dei diabetici. Uno dei rischi peggiori che corre chi ha il diabete è di avere una crisi nel sonno, i cani come Magic sono in grado di accudire questi malati, con efficienza, sanno riconoscere l’ipoglicemia e intervenire se necessario.Incredibile, ci sono cani che come infermieri professionali vegliano sui loro padroni e li soccorrono se necessario, Claire dichiara che Magic gli ha salvato la vita 3.500 volte circa. Le persone affette da diabete di tipo 1 possono essere assistite da cani come Magic, in grado di accorgersi quando si abbassa il livello del glucosio nel sangue e svegliare i padroni prima che la situazione si aggravi e che la persona non riesca neanche a chiedere aiuto.Claire non solo deve la sua vita al cane ma gli deve anche la sua serenità: adesso può dormire tranquillamente perché sa che in caso di necessità Magic con una zampata sulla spalla la sveglia. La donna ci spiega che lei fa parte di quelle persone affette dal diabete di tipo 1 il cui il corpo non dà segnali che anticipano in tempo utile la crisi, non esistono neanche macchinari tecnologici in grado di farlo.Magic sa fare un mestiere particolare e unico, cioè riesce ad avvertirla anche 30 minuti prima. Il diabete 1 è una malattia autoimmune, che riconosce come dannose le cellule prodotte dal pancreas e le distrugge. L’organismo così non produce più insulina, ormone fondamentale per regolare i livelli di glucosio nel sangue.Ad oggi non è stata trovata una cura per il diabete 1, l’unica soluzione per coloro che ne soffrono è dover fare l’insulina per tutta la vita, per questo è così importante il mestiere che sanno fare i cani come Magic.Le persone affette da diabete corrono il rischio di avere un arresto cardiaco o entrare in coma se non avvertono la crisi in tempo. Come fanno i cani a riconoscere l’ipoglicemia e a capire se è necessario svegliare il “paziente” che accudiscono? L’isoprene è il responsabile del respiro esalato: è una sostanza che sembra sia prodotta quando le cellule di colesterolo si assemblano e raddoppia quando si verifica un’ipoglicemia.I ricercatori dell’università di Cambridge hanno trovato la risposta a questo mistero: i cani sanno fiutare l’isoprene. Mark Evans, responsabile della ricerca condotta da Wellcome Trust-MRC Institute of Metabolic Scienze, ci informa che i cani grazie a loro olfatto sviluppato possono essere addestrati per assistere le persone affette da diabete 1.Aggiunge inoltre che “il profumo dell’ipoglicemia potrà dunque essere sfruttato per sviluppare nuovi test diagnostici in modo da ridurre il rischio di complicanze potenzialmente fatali per i pazienti diabetici”. L’obiettivo è quello di creare un dispositivo che funzioni come l’olfatto canino e che elimini il test di automonitoraggio della glicemia che obbliga i diabetici a forarsi.Un dispositivo potrebbe eseguire lo stesso lavoro di Magic ma con l’enorme differenza che essendo una macchina non potrà volevi bene e donarvi l’affetto di un amico a 4 zampe. L’impiego dei cani in campo medico è davvero importante e potrebbe essere utile anche per condurre ricerche per altre malattie come ad esempio il cancro alla prostata.Se addestrati i nostri amici a 4 zampe potrebbero fiutare la presenza di cellule infette nell’urina. Il cane è un animale che sa davvero sorprendere, anche nel campo della medicina riesce ad essere un ottimo ed affidabile assistente. I cani contribuiscono a migliorarci la vita Magic appartiene alla razza dei Labrador retriever: sono cani molto intelligenti, socievoli, tranquilli, indicati per famiglie e bambini, amanti dell’acqua. Grazie alla predisposizione che hanno all’apprendimento ed al carattere molto docile sono la razza perfetta per addestramenti di vario genere: soccorso, antidroga, non vedenti, pet therapy ed anche per diabetici.In America sono stati formati per questo lavoro speciale anche Golden Retriever, in Italia anche razze come Jack russell, pastore Shetland, Border Collie hanno risposto bene a questo tipo di addestramento. In realtà ogni razza di cane può essere addestrata per questo ruolo ma, quelle col muso corto hanno maggiori difficoltà. L’addestramento di un cane dura circa un anno.Alcuni studi, uniti alle testimonianze di diabetici che hanno dei cani, dimostrano che anche se non sono stati addestrati avvertono le crisi glicemiche dei loro padroni e assumono comportamenti insoliti per attirare l’attenzione, come abbaiare ad esempio. I nostri amici 4 quattro zampe hanno una sensibilità naturale che se viene raffinata con un addestramento adeguato può dimostrarsi davvero utile soprattutto in situazioni più pericolose, come di notte quando può verificarsi un “ipoglicemia inconsapevole.Sempre dall’Inghilterra arriva la storia di Rebecca, una bimba di soli 6 anni affetta da diabete 1 che è assistita da un hipo dog. Shirley è stata addestrata da esperti del Medical Detection Dogs. La bambina è accompagnata anche a scuola dalla sua fedele amichetta che le tiene sotto controllo la malattia.Quando fiuta un’ipoglicemia la cagnolina lecca la bambina, se questo non fosse sufficiente ad attirare l’attenzione della maestra il cane provvede a prendere direttamente il kit medico per la glicemia come ulteriore richiamo per comunicare che è necessario fare l’insulina o integrare gli zuccheri. Rebecca ha davvero un’amica speciale, che non l’abbandona mai e soprattutto di cui ci si può fidare

Beagle

La provenienza e la nascita delle razze di cani: come nascono tutte queste diversità?

Curiosità Redazione -

La provenienza e la nascita delle razze di cani: un dilemma difficile da risolvere. di Sijani Lavdie - Capire l'esatta provenienza della nascita della razza di un cane risulta complicato tanto quanto quella dell'origine del cane. Il nostro fedele amico, che sia piccolo o grande, affonda le proprie radici in antiche e molteplici razze mischiatosi poi tra loro. Il più delle razze che oggi conosciamo come “pure”, altro non sono che il risultato di miscele di parentela, degli incroci tra cani avvenuti nel corso degli anni. Evidenziamo quindi il fatto che la maggior parte delle razze riconosciute a livello mondiale nel corso degli ultimi cento anni o più, sono state create. Non sono nate. In pratica una nuova razza non può essere “scoperta”e ancor meno trovarsi in natura allo stato selvatico. Facciamo spesso l'errore di credere che “pedigree” sia sinonimo di razza pura, ovvero senza legami di nessun tipo con altri tipi di cane. E ahimè, purtroppo non é così! Anche le razze di cane con un pedigree riconosciuto hanno alle loro spalle incroci con miscugli di altre specie più anziane e dalle più diverse.Come sappiamo se il nostro cane è di razza oppure no? Diciamo che la parola “pedigree” potrebbe indurci in inganno, facendoci pensare che sia una sicurezza riguardo alla purezza della razza del nostro cane. In realtà il pedigree è semplicemente un certificato d'iscrizione ai Libri Genealogici. In questo documento vengono riportati i dati anagrafici di un cane come la razza, la genealogia, data di nascita, genitori, nonni, bisnonni e trisnonni. Inoltre vengono riportati i dati anagrafici dell'allevatore e del proprietario. Mentre sappiamo chi sia stato ad allevare la mamma, al momento della nascita del cucciolo, non viene fatto nessun tipo di controllo su chi sia realmente il padre. In Italia ci affidiamo alla parola e all'onestà dell'allevatore in questione. In pratica, il pedigree altro non è se non la decisione di un ente riconosciuto a livello nazionale ad approvare la nascita di una nuova razza ritenuta pura, secondo gli standard stabiliti da ogni paese. Infatti in Italia chi si occupa di rilasciare il certificato d'iscrizione del nostro cane, è il famoso ente ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Mentre in alcuni paesi esteri (ad esempio Inghilterra, Honduras, Costa Rica, ecc), un analogo compito spetta al Kennel Club. Si tratta di un' organizzazione che si trova in numerose parti del mondo, alla quale fanno parte diverse autorità con il compito di riconoscere ed approvare lo status di pedigree ad ogni tipo di cane. Ogni ente impiega standard di valutazione della razza in modo diverso. Non è detto, difatti, che lo stesso cane riconosciuto in un paese possa necessariamente essere riconosciuto come cane di razza in un altro paese. In altre parole, ciò che rende il nostro cane un esemplare di razza è la possibilità di rintracciare la sua discendenza tornando indietro di diverse generazioni sia dalla parte della mamma che dalla parte del padre. Ed essere quindi in possesso di un documento ufficiale per poterlo dimostrare, ovvero il suo pedigree.Vediamo insieme le origini del nome di alcune razze di cane Finora ci siamo soffermati a distinguere se un cane fosse o meno di razza, mentre risulta molto interessante scoprire il perché un determinato tipo di razza ha poi preso quel particolare nome. Qui riportiamo solo alcuni brevi esempi. Akita: questa razza giapponese prende il nome dalla prefettura del nord – ovest di Honshu, dove si pensa abbia avuto origine. Chiamato anche Akita inu (letteralmente “cane Akita”). Beagle: la storia sull'origine esatta della parola “beagle” è assai curiosa. Si pensa che il loro nome risalga al 16° secolo quando a questi cani si associò la parola francese “becguele” (persona rumorosa) dato il frastuono dei loro ululati durante le battute di caccia. Dobermann: questo cane deve il suo nome al suo primo allevatore che si chiamava Ludwig Dobermann (1834 – 1894). Era un esattore tedesco del 19°secolo. Jack Russel: il loro nome, invece, deriva da Jack Russell; un parroco inglese, soprannominato anche “The Sporting Parson” visto che, nella prima metà del 19° secolo, ha iniziato ad allevare terrier per sport.